La figura umana è sempre stata un soggetto affascinante per gli artisti di tutti i tempi. Oggi grazie alla fotografia è possibile immortalare le persone in ogni fase della loro vita, ma prima della sua invenzione (1851), era comune eseguire ritratti nelle occasioni importanti, per preservare un ricordo del tempo che è stato, delle persone lontane o non più in vita.
Anticamente il ritratto era riservato ai grandi personaggi, sovrani, imperatori, ricchi esponenti dell’aristocrazia.
Durante il Medioevo le raffigurazioni erano principalmente dedicate alle figure sacre: Cristo, la Madonna, i Papi, i santi e i martiri erano i soggetti prediletti dell’iconografia medievale. Le figure divine erano ritratte in grandi proporzioni nelle tele, mentre i committenti, anch’essi raffigurati, si riducevano a miniature sproporzionate.
I ritratti non sono mai stati solo semplici rappresentazioni della fisionomia, ma vanno oltre la documentazione e mostrano sempre uno sguardo interpretativo dell’artista sul soggetto.
Al giorno d’oggi un ritratto è considerato un oggetto di lusso, ancor più che nei secoli scorsi, e assume grande valore in quanto riesce a rappresentare l’essenza interiore del personaggio, dal punto di vista dell’artista: perché lo scopo dell’arte non si riduce alla mera rappresentazione oggettiva, ma deve indagare ciò che sta al di sotto dell’apparenza, deve lasciar trasparire il significato interiore.